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10/11/2021HOT LABOUR TOPICS – Il dirigente ha diritto alla NASpI anche se la sede è “di miglior favore” rispetto alla residenza
Con sentenza del 20 luglio 2021 (testo), il Tribunale di Como ha accolto il ricorso presentato da una dirigente (assistita dallo Studio, con l’Avv. Giuseppe Matarazzo) cui era stato inizialmente negato il trattamento NASpI.
Secondo l’INPS, la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro della dirigente a seguito di trasferimento sarebbe stata invero determinata da “ragioni personali e professionali” (genericamente richiamate dal verbale di conciliazione); ancora, la dirigente aveva ricevuto un “incentivo consistente” e, infine, la nuova sede di lavoro – Milano, rispetto alla precedente sede di Firenze – rappresentava una “condizione di miglior favore per la dirigente” (formalmente residente in provincia di Como).
Il giudice del lavoro, aderendo pienamente alla posizione della dirigente, ha ribadito con chiarezza come sia:
- “possibile accedere alla indennità di disoccupazione NASpI, in presenza di tutti i requisiti legislativamente previsti, anche laddove il lavoratore ed il datore di lavoro pattuiscano la corresponsione … di somme a vario titolo e di qualunque importo esse siano”;
- dirimente che si tratti di “lavoratrice determinatasi alla risoluzione consensuale … per aver rifiutato un trasferimento ad altra sede dell’azienda distante oltre km 50 dalla sua residenza abituale come anagrafica, neppure mediamente raggiungibile in 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici”.
Ne consegue il riconoscimento, anche alla luce della residenza di fatto della dirigente (debitamente provata e documentata nel giudizio), del diritto a percepire il trattamento NASpI, con pagamento in un’unica soluzione di tutte le mensilità arretrate.
[Per richieste ed approfondimenti, contattare giuseppe.matarazzo@galaw.it]